MyWorld

A cura di Agustin Sanchez ed Ennio Bertrand
Espongono: Albani Giorgio, Arrigoni Lucia, Avigo Elisa, Bertuletti Mattia, Bolis Oriana, Capelli Michela, Carminati Mario, Carrara Martina, Colpani Giulia, D’Anastasio Rebecca, Donghi Valeria, Ghislandi Marzia, Iosia Alessandro, Iskander Dina, Leonardelli Sicher Irene, Marchesi Giulia, Marzani Zotaj Giulia, Meijer Omar, Pettine Massimo, Pierri Martina, Plati Elisabetta, Prati Teresa Isabella, Redolfi Nicole, Rocca Carlo, Rocchi Giorgio, Stucchi Chiara, Vescovi Beatrice.

Inaugurazione: lunedì 25 febbraio 2019 ore 17.00
Apertura: 28 febbraio – 9 marzo 2019
Da giovedì a sabato 16.00 – 18.30
c/o Giacomo, Via G. Quarenghi, 48 c/d, Bergamo
myworld.artescienza.eu

L’Accademia di belle arti G. Carrara è lieta di presentare MyWorld, secondo dei progetti della stagione espositiva di Giacomo 2019, selezionati tramite bando rivolto a studenti e diplomati dell’Accademia.

Ognuno è, di per sé, un mondo. Piccoli pianeti misteriosi, tutti così simili se visti da lontano, tutti così diversi se osservati da vicino; ogni giorno siamo chiamati a confrontarci con un mondo più grande di noi, quello esteriore, che ci ingloba e ci circonda. Il nostro rapporto con esso è il risultato di ciò che trapela dal nostro mondo personale. Oggi il mondo intorno a noi sa, a volte, diventare assordante e ingigantirsi, cosicché noi, corpicini celesti impegnati a seguire la nostra orbita, rischiamo di rimanere schiacciati da esso e perderci. Perderci l’un l’altro e perdere noi stessi e, sperduti lungo orbite impazzite, dimenticarci del nostro mondo, quello interiore, credendoci vuoti quando in realtà siamo saturi, vivendo passivamente, di esteriorità.

MyWorld propone un ritorno a questi mondi reconditi, quindi un ritorno a sé stessi. Un invito rivolto a 26 giovani artisti che, attraverso l’installazione interattiva di 26 sfere, racconteranno del loro mondo personale e delle gioie, delle ansie, delle paure che vi abitano, delle regole che lo governano, delle priorità che lo animano: tutto ciò che, nel complesso, forma la loro visione del mondo contemporaneo. Ogni visione è soggettiva e l’artista ha il compito di illustrarla; l’obbiettivo non è quello di fornire risposte o soluzioni alle problematiche dei nostri giorni, ma quello di penetrare nelle coscienze altrui ed esortare lo spettatore a ripartire dall’ascolto e dall’osservazione del proprio mondo.