Recorridos. Narrativas visuales sobre la ciudad

Mostra di Emma Burel, Alice Consoli, Sara Danesi, Belén Gallardo, Hodei Herreros, Federica Robustellini, Carmen Ruiz de Almirón e Maria Tenoury

Inaugurazione: lunedì 9 maggio 2022, ore 17.30
Apertura: 10 maggio – 26 maggio, ore 10.00 – 14.00 e 17.00 – 20.00.
c/o BAG5th, International Arts Festival, Granada.

Team direttivo e curatoriale: Agustín Sánchez, Fco. José Sánchez, M. Reyes González, Marisa Mancilla, Rosario Velasco, Oihana Cordero, Jesús Osorio, Olga Rodríguez, Alejandro del Valle.

L’Accademia di belle arti G. Carrara è lieta di annunciare la sua partecipazione a BAG5th, International Arts Festival, con la mostra Percorsi. Narrative visuali sulla città, progetto sviluppato da studenti e docenti dell’Accademia di belle arti G. Carrara di Bergamo e della Facoltà di Belle Arti di Granada, inquadrato nel Programma Erasmus+ Erasmus Combined Mobility.

La Facoltà di Belle Arti dell’Università di Granada organizza “BAG5th: International Arts Festival”. Questa è la quinta edizione del Festival Internazionale d’Arte Contemporanea, organizzato in collaborazione con il Vice-Rettorato per l’Internazionalizzazione dell’Università di Granada.

BAG è un evento annuale che promuove e diffonde incontri e ricerche artistiche svolte da docenti e studenti in entrata e in uscita legati alla nostra Facoltà. Nell’ambito dei programmi di mobilità nazionali e internazionali, questi incontri e indagini sono resi visibili durante tutto l’anno accademico.

La città è uno scenario multiplo e in continua evoluzione, una complessa rete di siti ricchi di riferimenti e storie. Passeggiare per la città è un’esperienza di riflessione e osservazione selettiva, di guardare e vedere o non vedere, di pensare e non pensare a niente. Camminiamo per arrivare da qualche parte, per esplorare o per non andare da nessuna parte. Camminiamo per la città per connetterci o come atto di introversione, per perderci o per conoscerci e cercare di capire meglio dove siamo.

Il punto di partenza dei progetti che sono al centro di questa mostra è stato un esercizio individuale di peregrinazione attento e soggettivo per le città di Bergamo e Granada. Ogni partecipante ha stabilito le proprie esplorazioni e ha deciso dove fissare il proprio sguardo. Lo spostamento geolocalizzato tracciava linee virtuali sulla mappa; le soste e le insistenze in un’area, e le acquisizioni fotografiche in precise coordinate geografiche, hanno lasciato un ricordo degli elementi o dei dettagli che hanno richiamato l’interesse o l’attenzione.

Dal camminare in questi due luoghi – naturalmente distanti, ma ormai in connessione – sono nate riflessioni, osservazioni, dialoghi, confronti, interrogativi e ricerche, che si sono materializzate in tanti modi diversi. Le proposte che vengono esposte sono una prima approssimazione di otto artisti che hanno girato, ascoltato, toccato, ferito, pensato a due città e alle linee invisibili che le uniscono.

Gira l’angolo, Emma Burel. È una proposta installativa che si concretizza in due risorse principali. Da un lato, una pubblicazione sensa immagini incentrata sulla presenza del testo. Utilizzando il formato del libro come supporto plastico/letterario, l’edizione indagherà quegli aspetti comuni che esistono tra le diverse aree geografiche – in questo caso Bergamo e Granada-, concentrandosi su elementi turistici e irrilevanti. Ricostruendo così un altro- paesaggio dall’accostamento e dal rimescolamento di ciò che si presume. Le erbacce crescono su tutti i marciapiedi, i cani fanno pipì su tutti i lampioni. Il libro troverà invece il suo eco in una selezione di fotografie di formato intimo, che delineeranno la proposta e fungeranno da risorsa visiva per altre letture.
In mostra, Doblar la esquina sarà eretto come installazione in cui una copia della pubblicazione risultante potrà essere liberamente consultata. Le fotografie verranno poste a livello del suolo, alludendo all’uso dato alle note a piè di pagina, generando un dialogo con la pubblicazione stessa e costringendo così ad una lettura ravvicinata e consapevole -testuale e visiva-.

Somewhere, Alice Consoli. Nella mia visione di Bergamo e Granada ho percorso strade in salita, spostandomi nella parte alta di entrambe le città. In Città alta a Bergamo e nel quartiere di Albacin a Granada. Mi sono chiesta se un luogo sia riconoscibile basandosi sulle persone che lo vivono e sulle loro abitudini o se basterebbe individuare dei dettagli di un paesaggio per comprendere punti di incontro e differenze tra luoghi e culture. Cosa caratterizza una città se ne rimuoviamo la presenza umana?

CITYDUENDE, Sara Danesi. Percorsi sonori realizzati in prima persona utilizzando udito e deambulazione in modo simbiotico. Percorrendo a piedi entrambe le città, andando ad indagare il microcosmo naturale, quello artificiale e infine l’unione dei due ovvero quello umano. La traccia comprenderà variazioni acustiche che comprenderanno la ricezione degli spazi più silenziosi ed isolati e quelli immersi nel caos cittadino, una sorta di “respiro” che entrambe le città, essendo vive, ci regalano di continuo.

Il viaggio che non ho fatto, Belén Gallardo. Mi piace molto lasciarmi vagare per le vie del Sacromonte, esplorare nuove zone della città, addentrarmi anche nella sua gente e nelle sue feste. “Il viaggio che non ho fatto” è una proposta che parla di un luogo non ancora esplorato, partendo dall’immagine indecifrabile di spazi che abitano solo la mente. In questo modo si assume un dialogo e uno scambio per corrispondenza postale con la città che ho potuto inventare solo come coppie di luoghi illeggibili; Bergamo.

Le Commensali (I commensali), Hodei Herreros. Si tratta di un progetto che raccoglie le diverse tipologie di colonne rinvenute durante le peregrinazioni nelle città di Bergamo e Granada per costruire una finzione formale su questi elementi, a metà strada tra la struttura e l’ornamento. La colonna appare come un oggetto di intersezione, attraversato dalla propria immagine in un dialogo dove l’estetica diventa geografia. Si stabilisce così un parallelismo tra Bergamo e Granada e le loro colonne, due città il cui carattere impreziosisce la materia che le compone.

REM, Federica Robustellini. Il progetto si incentra sull’immaginario del ricordo. Durante i sogni o ripensando ad un luogo nella nostra mente si intrecciano immagini, suoni e strutture che si sovrappongono e separano, dando vita a scenari onirici. Ho voluto rappresentare questi mondi interiori, creando un lavoro dall’estetica onirica e caotica per svelare i meccanismi che attua la nostra mente quando cerca di ricordare qualche cosa. In questo caso ho voluto inscenare il mio viaggio erasmus da Bergamo a Granada e le suggestioni che ho avuto.

Le pietre tondeggianti mi ricorderanno il tuo nome, Carmen Ruiz de Almirón. Quando visito altre città, ricordo  solo Granada. Vedo i loro ricordi ovunque, si attaccano ai miei piedi che vogliono tornare. Essendo nella mia città  natale, non la visito, non mi perdo per le sue strade, guardo il cielo e ricordo tutti i posti dove non sono. Il progetto  “Le pietre tondeggianti mi ricorderanno il tuo nome”, riprende aspetti comuni della “Città Alta” di Bergamo e del  quartiere El Albaicín di Granda. Pendenze, stradine, pavimentazioni lastricate, caratterizzano queste due zone  turistiche, e sono le protagoniste di questa installazione, dove vivere la città diventa racconto di un amore  impossibile.

Come arrivarci, Maria Tenoury. Insegne, cartelloni, numeri e indicazioni nel vuoto. La sensazione di arrivare in un  luogo sconosciuto si traduce nel riconoscere solo segnali stradali o cartelloni pubblicitari che portano a luoghi che  non hanno ancora una rappresentazione nella tua mente. Le indicazioni in mezzo al nulla scattate nella città di  Bergamo sono legate a fotografie in luoghi di Granada che hanno una qualche equivalenza con quei segnali. A  Bergamo viene segnata la direzione e a Granada la fine del percorso.

CREDITI

Autori del testo: Jesús Osorio, Olga Rodríguez, Alejandro del Valle, M. Reyes González (2022). Programma: BAG 5° Festival Internazionale delle Arti

Coordinamento internazionale: Reyes González, Agustín Sánchez.

Enti Collaboratori: Università di Granada (Spagna), Facoltà di Belle Arti; Accademia di Belle Arti G. Carrara di Bergamo (Italia).

bitgeneration.org