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Ettore Favini (Cremona, 1974)

Vive nella dimensione dell’ascolto di storie e narrazioni minori per nutrire opere che raccontano la relazione tra le persone e il loro ambiente. Le sue opere, che tendono a essere specifiche al luogo dal quale originano, sono il risultato di un lungo processo di crescita che ne fa degli organismi vivi, mai conclusi: dispositivi di visione aperti in cui l’opera partecipa alla vita e il fruitore diventa parte attiva dell’opera.

E’ stato recentemente premiato dalla Pollock Krasner Foundation di New York e dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo (MiBACT – DGCC) nell’ambito del progetto Italian Council.

Ha vinto numerosi premi per residenze a livello internazionale e le sue opere sono state esposte in collezioni pubbliche nazionali e internazionali, tra cui ricordiamo: Carré d’Art Contemporaine di Nîmes (F); Museo del Novecento, Milano; PAC Milano; GAMeC, Bergamo; Museo MAN, Nuoro; Museo di Villa Croce, Genova; Autostrada Biennale, Prizren (K); OCAT, Shanghai (RC); SongEun Art Space, Seoul (ROK); Najing International Art Festival, Nanjing (RC); Italian Academy, New York (USA); Fondazione Sandretto, Torino; Villa Medici, Roma.

Tra le pubblicazioni recenti: AuRevoir, Connecting Culture edizioni, Milano 2020; Nouvelles Flaneries, Silvana Editore, Milano 2018; Arrivederci, Humboldt books, Milano 2016.

E’ docente di Pittura presso l’Accademia G.Carrara di Bergamo e Arti Visive presso la Naba di Milano e Roma, ha tenuto workshop presso l’Università Luiss di Roma e PoliModa di Firenze.