Public Program, incontro con Luca Pozzi

L’artista in conversazione con Claudio Musso
Nell’ambito del Public Program promosso da Accademia di belle arti G. Carrara e GAMeC

Venerdì 9 novembre 2018 ore 10.30
Accademia di belle arti G. Carrara
P.zza Giacomo Carrara 82/d, Bergamo
Ingresso libero

Nuovo appuntamento con Public Program, la piattaforma di incontri aperti al pubblico nata dalla collaborazione tra GAMeC e Accademia di belle arti G. Carrara di Bergamo che, in occasione della mostra Black Hole. Arte e matericità tra Informe e Invisibile, verte sui temi della materia e del rapporto tra arti visive e scienza.

Venerdì 9 novembre, alle 10:30, le aule dell’Accademia ospiteranno The Messages of gravity, una lecture-performance ideata dall’artista Luca Pozzi sulla base di una serie di corrispondenze multi-disciplinari provenienti da ricerche di Fisica Teorica (Gravità Quantistica), Astronomia (Cosmologia Multi-Messaggera), Fisica delle Particelle (Modello Standard) e Storia dell’Arte.

Nell’ambito di una conversazione con Claudio Musso – critico d’arte, curatore indipendente e docente dell’Accademia di belle arti G. Carrara – l’artista presenterà il lavoro appositamente pensato in relazione alla mostra alla GAMeC, aperta al pubblico fino al prossimo 6 gennaio: un contributo composto da un articolato apparato visivo di slides, animazioni e video che mescola passato, presente e futuro teletrasportando idealmente il pubblico oltre l’orizzonte degli eventi di un gigantesco buco nero.

Luca Pozzi (1983) è artista visivo e mediatore culturale.

Ispirato dai mondi dell’arte, della fisica, della cosmologia multi-messaggera e dell’informatica, dopo la Laurea in Pittura e le specializzazioni in Computer Graphics e Sistemi, collabora con visionarie comunità scientifiche tra cui la Loop Quantum Gravity (PI), il Compact Muon Solenoid (CERN) e il Fermi Large Area Telescope (INFN, NASA). Studiando gravità quantistica, cosmologia e fisica delle particelle, la ricerca teorica è convertita in una serie di installazioni ibride caratterizzate da sculture magnetiche, oggetti in levitazione, disegni di luce e un uso performativo della fotografia basata su una strana sensazione di tempo congelato e multi-dimensionalità.

Il suo lavoro è stato esposto presso importanti musei e gallerie in Italia e all’estero e le sue opere sono parte di prestigiose collezioni pubbliche e private tra cui il Mart di Rovereto, il Mambo di Bologna, il MEF di Torino e L’Archive of Spatial Aesthetics and Praxis di New York.