Lunedì 13 maggio 2019 ore 10.00
c/o Accademia di belle arti G. Carrara, p.zza G. Carrara 82/d
nell’ambito del Corso di Pittura, docente Salvatore Falci
e del Corso di Disegno, docente Francesco Pedrini
Incontro aperto al pubblico
Simona Barzaghi presidente dell’associazione UAU Art and Community presenta Claudia Zini curatrice del padiglione della Bosnia Erzegovina alla Biennale d’arte di Venezia 2019 e fondatrice del centro di studi sull’arte visiva di zone di post-conflitto Kuma International a Sarajevo.
Claudia Zini racconterà il progetto dell’artista bosniaca Danica Dakić in mostra a Venezia dall’11 maggio al 24 novembre 2019. L’opera dell’artista, intitolata Zenica Trilogy, è un’installazione cinematografica che indaga il retaggio della modernità, dal Bauhaus ai paradigmi utopici del modernismo internazionale e socialista, stabilendo una relazione poetica con la realtà bosniaca del dopoguerra. L’artista nata a Sarajevo nel 1962 prenderà spunto dal Total Theatre di Walter Gropius, trasformando l’opera in uno spazio di attivazione sociale e lasciando dissolvere il confine tra palcoscenico e pubblico, tra città reale e immaginata, in un dialogo con la grandiosa architettura della sede espositiva.
L’artista spiega che: “la trilogia di Zenica affronta la responsabilità sociale e individuale nel contesto della Bosnia Erzegovina contemporanea. Un tempo, sito di una delle più grandi fabbriche d’acciaio in Europa e simbolo del progresso modernista jugoslavo, la città di Zenica è stata afflitta da disoccupazione, inquinamento atmosferico e da un generale sentimento di rassegnazione, nel periodo successivo alla guerra bosniaca. Nella mia lingua madre la parola Zenica evoca l’immagine della pupilla dell’occhio, una metafora di qualcosa di prezioso, oltre che di un punto focale. Insieme ai personaggi intervenuti nel film, ho deciso di indagare le possibilità e le impossibilità di una transizione tra utopia e distopia, tra passato e futuro”.
Claudia Zini introdurrà anche le attività dell’associazione non-profit Kuma International con base a Sarajevo, un centro internazionale di ricerca sulle arti visive e sull’estetica legate alle memorie di guerra, ai traumi e all’identità delle società post-conflitto che ha fondato nel 2018.