IL SISTEMA SPECCHIO E LA NEUROESTETICA

Venerdì 27 Gennaio
, ore 14.00 -
all’interno del corso di Psicologia della Forma e Teoria della Percezione-
Incontro aperto a tutti.
 Aula teoria.

IL SISTEMA SPECCHIO E LA NEUROESTETICA

Seminario tenuto da Nicola Canessa, ricercatore alla Facoltà di Psicologia dell’Università Vita-Salute San Raffaele, e docente nei corsi di Psicologia Sociale 1, Psicologia sociale delle emozioni e della motivazione, Cognizione sociale.

La scoperta del cosiddetto “Sistema specchio”, inizialmente nel cervello della scimmia e successivamente anche in quello umano, ha aperto una finestra luminosa ed una veduta rivoluzionaria sui rapporti tra funzioni mentali apparentemente distanti quali quelle sensoriali, motorie e cognitive.
Gli studi condotti in questo ambito stanno infatti mostrando sempre più chiaramente il coinvolgimento di questo sistema cerebrale non solo in riferimento a funzioni cognitive legate all’attività del sistema motorio, quali il riconoscimento e l’imitazione di azioni osservate, ma anche in quei processi cosiddetti di “cognizione sociale”, mediante i quali gli individui elaborano le informazioni provenienti dal mondo circostante per organizzare i propri comportamenti nell’ambito interpersonale. Per esempio, la capacità di comprendere gli stati emotivi (empatia) e mentali (teoria della mente) altrui sembrano poter essere ricondotte, almeno in parte, all’attività del sistema specchio.
Più in generale, si ritiene oggi che tale sistema costituisca il correlato neurale di un generale meccanismo di “simulazione incarnata” (embodied simulation), mediante il quale le esperienze altrui sarebbero automaticamente simulate nel cervello dell’osservatore, che diventerebbe quindi un modello per la mente dell’altro.
Secondo recenti proposte, questo stesso meccanismo rappresenta una componente essenziale  dell’esperienza estetica, costituendo la base neurale della relazione empatica che si instaura tra l’osservatore e l’opera d’arte, mediante la simulazione delle azioni, emozioni e sensazioni corporee da questa descritte, e, in alcuni casi, delle tracce visibili dei gesti creativi dell’artista.